L'Associazione Tininiska Italia collabora con l'Associazione di volontariato Solaris in vari progetti che prevedono il reinserimento di pazienti psichiatrici in una realtà lavorativa e sociale.

L' Associazione Tininiska Italia collabora con La Gabbianella, coordinamento nazionale per sostegno a distanza, per condividere le modalità e le strategie per sostenere al meglio i minori nel mondo, a livello educativo, sanitario e per altri bisogni di prima necessità.

 

L'Associazione Solaris Odv

si è costituita nel giugno 2002, per iniziativa di un gruppo di familiari di pazienti inseriti nella Comunità Terapeutica di Via Sabrata (Roma), struttura residenziale del Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma/A.
Questo gruppo di familiari, coinvolti dagli operatori della Comunità nel trattamento e nella riabilitazione dei pazienti, in linea con le tendenze più avanzate della psichiatria contemporanea, si sono resi partecipi ed attori in prima persona dei processi di cambiamento.
Dall'interno dei servizi sanitari, essi hanno potuto inoltre constatare alcune gravi incongruenze del sistema di cura.
Nonostante il miglioramento clinico e la riduzione della disabilità, infatti, ai pazienti non può venir offerto un ulteriore segmento su cui continuare il processo di recupero: la dimissione dalla Comunità può avvenire solo con il ritorno del paziente nel nucleo familiare d'origine; ritorno reso impossibile, in molti casi, dalla carenza di un nucleo strutturato e stabile; in altri casi il rientro in famiglia può riattualizzare le dinamiche patologiche, vanificando di fatto il lavoro di anni in Comunità.
Ciò equivale, in altri termini, alla realizzazione di un obiettivo importante, oltre che costoso, destinato poi in gran parte a vanificarsi per assenza di una via d'uscita coerente e sostenibile: come costruire un ponte che termina nel vuoto: rendendolo, cioè, inutilizzabile.
Nella Psichiatria di Comunità, infatti, dovrebbe essere previsto, all'interno di una determinata area territoriale, un ampio ventaglio di soluzioni residenziali, caratterizzate da gradi decrescenti di protezione, in grado di "accompagnare" adeguatamente il paziente verso una vita più autonoma ed un certo grado di inserimento sociale.
La difficoltà di trovare vie d'uscita per la dimissione, rende i pazienti "non dimissibili", e tenuti a lungo termine in Comunità, con la conseguenza di passivizzarli ulteriormente, aumentare a dismisura i costi della cura e ridurre le prospettive evolutive. Peraltro, il blocco del turn-over impedisce ad altri pazienti e familiari che ne hanno bisogno, di accedere alla Comunità Terapeutica.
L'Associazione Solaris, con la collaborazione degli operatori della Comunità Terapeutica, ha ideato e realizzato un modello innovativo ed economicamente sostenibile, che consiste nella costruzione di progetti abitativi in appartamenti indipendenti, collocati nelle immediate vicinanze della Comunità e dei servizi psichiatrici. L'assistenza domiciliare, anziché essere standardizzata, diventa invece flessibile, costruita sulla base dei bisogni individuali, che possono variare nel corso del tempo. L'unico elemento stabile è invece la casa, che risponde ad un bisogno fondamentale per ogni cittadino per tutto il corso della vita.
Da queste basi si sono andati definendo il pensiero, l'attività ed il ruolo dell'Associazione, in particolare la necessità di un agire operativo che recepisce i concreti bisogni delle persone con disagio psichiatrico e dei familiari, nel tentativo di rispondere ai bisogni reali ed al rischio di emarginazione sociale della persona con disagio psichico.

L'Associazione si pone come interlocutore attivo dei servizi e come promotore e mediatore di iniziative, in collaborazione con altri soggetti (Servizi Istituzionali dell'ASL, Servizi Sociali dei Municipi Competenti di Zona, Enti Pubblici, Aziende, privato sociale, Volontariato ecc.) allo scopo di potenziare il ruolo degli utenti, di andare incontro alle loro autentiche esigenze, ascoltando la loro voce e i loro desideri per troppo tempo affievoliti dalla malattia e dal disagio sociale.

 

La Gabbianella Onlus, nata a Roma il 3 dicembre 1997, si propone di tutelare, promuovere e sviluppare la cultura del Sostegno a Distanza (SaD) quale pratica di solidarietà responsabile attraverso il coordinamento di una rete di Associazioni che realizzano Progetti di “Sostegno a Distanza” in circa 80 paesi di Europa, Asia, Africa e America Latina.
Il nome “La Gabbianella” si ispira al libro di Luis Sepùlveda “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, racconto incentrato sui valori dell’amicizia e della solidarietà.
La Gabbianella Onlus ha promosso la Carta dei Principi per il Sostegno a Distanza sottoscritta dalle Associazioni aderenti per tutelare i sostenitori – garantendo la trasparenza nella gestione e nella destinazione delle loro donazioni – e per garantire i beneficiari affinché abbiano l’opportunità di acquisire capacità e autonomia tramite progetti ispirati alle loro reali esigenze e seguiti e verificati dalle Associazioni.
La Gabbianella Onlus non ha scopo di lucro, neppure indiretto, ha finalità di solidarietà sociale; è un’associazione democratica, aconfessionale e apartitica e ha come principio fondamentale il rispetto dell’autonomia, dell’identità e della specificità delle singole associazioni e persone che ne fanno parte.
La Gabbianella Onlus coordina e rappresenta le Associazioni e le persone che ne fanno parte allo scopo di promuovere e favorire:
• gli interventi di Sostegno a distanza che nascano da esigenze reali in loco, che diano l’opportunità a chi è aiutato di acquisire capacità e autonomia, che coinvolgano le comunità locali, che siano seguiti e verificati da un referente in loco;
• l’Educazione alla Mondialità e alla Solidarietà affinché bambini e giovani imparino a vivere insieme nel rispetto reciproco e senza discriminazione;
• lo sviluppo equo nel campo sociale, economico e politico di ogni Paese nel rispetto delle diversità culturali;
• lo scambio di esperienze, la conoscenza, il confronto, lo spirito di amicizia e la collaborazione fra le associazioni, valorizzando le reciproche differenze;
• una responsabile diffusione di notizie, anche da parte dei mezzi di comunicazione, sulle realtà più povere del mondo, nel rispetto della dignità umana e delle identità culturali delle persone interessate;
• la sollecitazione delle istituzioni locali, nazionali e internazionali ad azioni concrete nei confronti dei bambini, delle loro famiglie e comunità per intervenire nella soluzione del grave problema dell’infanzia vittima di guerre, povertà, sfruttamento e abuso.