Progetti “In Cammino”.
I progetti “ In Cammino” costituiscono un percorso che prende avvio nel 2009, a partire dal primo bando della Provincia di Roma, Prevenzione mille, nell’ambito dell’inclusione sociale. Questo cammino progettuale, che a oggi ha visto la realizzazione di due diversi progetti, nasce dall’idea di costruire una rete che metta insieme soggetti pubblici, del privato-sociale e privati competenti e sensibili alle problematiche della riabilitazione nel campo psichiatrico e dell’inclusione sociale. Il coinvolgimento dei pazienti nella costruzione del proprio progetto di vita è parte fondamentale dei progetti stessi, insieme alla consapevolezza e alla voglia di migliorare la propria qualità di vita.
La metodologia a cui ci si è riferiti si basa sull’idea che ciascuna persona può riprendere in mano la propria vita attraverso molteplici percorsi riabilitativi centrati sulla valorizzazione delle capacità personali. Spesso però il miglioramento attraverso le cure fornite dai servizi territoriali e dall’assistenza in comunità terapeutiche si blocca di fronte al reinserimento del paziente nella cosiddetta ”normalità”. I miglioramenti dal punto di vista medico non si trasformano automaticamente in un miglioramento della qualità della vita, anche a causa delle difficoltà che il “paziente psichiatrico” trova sia in termini di pregiudizi che di inserimento nel mondo lavorativo.
Tenendo conto di tutto questo il primo progetto realizzato si è mosso su due piani: un graduale inserimento lavorativo di due pazienti e un’azione di sensibilizzazione rispetto alla problematica, cominciando dal coinvolgimento delle due strutture che hanno accolto i ragazzi nell’esperienza lavorativa, e realizzando alcuni strumenti di discussione sul tema. L’inserimento è avvenuto in una biblioteca e in un archivio audiovisivo Abbiamo anche prodotto un piccolo libro dal titolo “lavorare stanca?” sui problemi dell’inserimento lavorativo sia rispetto alle difficoltà di trovare le opportunità di lavoro, sia – molto importante – rispetto alle difficoltà che i pazienti possono incontrare nell’impatto con i luoghi di lavoro, con ritmi e logiche organizzative spesso lontane dal senso di vita dei pazienti stessi ( e non solo di questi ultimi ma più in generale dalle logiche del vivere bene) .
Hanno aderito al Progetto:Reverie, COMUNITÀ TERAPEUTICA CAPENA , Apeiron, (Centro studi per la ricerca psicoanalitica ed educativa), ACAB (Associazione culturale Antonello Branca), Biblioteca della rete bibliotechediroma.
Il Comitato scientifico era composto da Psichiatri (Scotti, Maone), psicopedagogista (Ciambella), psicanalista (Paola Cecchetti), sociologi (Donatella Barazzetti,Antonella Cammarota), progettisti (Piero Polimeni, Gianpaolo Miele), esperto di archivi (Guido Albonetti).